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Massa Carrara, dicembre 1932, undicesimo dell'era fascista. Clelia Lollini è inviata da Roma a dirigere il nuovissimo Consorzio antitubercolare della provincia. È un medico capace, ma è giovane e soprattutto donna. Il suo arrivo suscita opposte reazioni: insofferenza e poi ostilità da parte delle autorità locali, simpatia e rispetto tra molti dei cittadini e dei pazienti. Nella Lunigiana percorsa da fermenti anarchici e antifascisti che il regime non è riuscito ancora a domare, Clelia trova l'amore e affronta con fermezza i pregiudizi borghesi. Ma recessione economica e venti di guerra turbano la vita della comunità e delle famiglie. Anche in lei gli eventi del 1938 provocheranno una crisi profonda, una diversa valutazione della situazione politica e infine una nuova scelta di vita.